"Non chiamatemi maestro". C'è quasi una ritrosia nel titolo dello spettacolo che Corrado d'Elia ha liberamente tratto dagli scritti e dalle testimonianze di Giorgio Strehler. Il debutto nazionale andrà in scena dal 27 giugno al 15 luglio al Libero di Milano.
Questo spettacolo vuol essere un canto d'amore per il Teatro, un inno alla sua fragilità, alla sua incertezza e alla sua caducità. Una riflessione sentita e appassionata sull'amore e sul grande sacrificio che necessariamente il Teatro ogni giorno richiede a chi lo fa, nel rapporto tra Arte e Vita. Strehler, il grande maestro dai capelli bianchi sempre vestito di nero, è il punto di partenza e necessariamente il punto di arrivo.
Così muovendo dalle sue parole, dai suoi scritti, dalle sue testimonianze nasce un percorso poetico a nuovo, una nuova scrittura, nuove suggestioni che ci restituiscono un mondo solo apparentemente perduto, ma ancora oggi - forse più che mai – attuale. Un universo che appartiene a tutti gli artisti e a tutti coloro che amano l'Arte e il Teatro.
d'Elia celebra con questo spettacolo l'universalità dell'Arte, in un gioco teatrale di sovrapposizione con il Maestro in totale comunione. Un percorso emozionante, un flusso di pensieri forte e toccante che restituisce decisamente la parola all'emozione e alla poesia. Alla fine ciò che conta è soltanto la verità dell'Arte e la sua universalità, il Teatro come gesto umano supremo, gesto d'amore e di fiducia negli uomini.
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